Nonostante i due anni di incertezza appena trascorsi e la profonda crisi economica generata dalla pandemia, l’investimento sul mattone sembra ancora attirare molto gli italiani.
Un andamento sostenuto anche dai bonus riservati ai più giovani.
Per quello che è già stato constatato nel 2021, gli esperti del comparto parlano addirittura del 2022 come “l’anno d’oro del mattone”.
I dati mostrano un mercato in crescita nel 2021 e prevedono un’ascesa per il 2022, con un rialzo dal 12% al 14%.
Il comparto specifico che sta trainando in maniera considerevole il settore della compravendita immobiliare è quello residenziale, mentre vanno meno bene gli affari per gli uffici e i locali commerciali.
Vediamo un po’ di numeri.
Sono state quasi 540mila le trattative concluse nel 2021, 162mila in più di quelle dello stesso periodo nel 2020 (+43%) ed oltre 100mila in più di quelle dei primi tre trimestri del 2019 (+23%).
Dati che non si vedevano dal 2008
Le previsioni per il 2022, realizzate dall’Ufficio studi Fimaa, parla di un vero e proprio boom del settore.
Contestualmente si è registrata una diminuzione dell’offerta di abitazioni in vendita: tanta domanda e una tendenziale diminuzione dell’offerta ha provoca quindi anche un aumento dei prezzi delle case, che sono cresciuti in media del 5,3% dal 2019.
Le previsioni per i primi sei mesi del 2022 parlano di un ulteriore rialzo dei valori immobiliari pari al 2,2%.
A determinare in modo considerevole questa propensione all’acquisto di un immobile sono stati senza dubbio i tassi di interesse sui mutui particolarmente favorevoli e la possibilità di erogazione di un mutuo fino al 100% per i giovani sotto i 36 anni.
Una misura che sembra essere particolarmente apprezzata nelle Regioni del Centro.
Anche il Superbonus ristrutturazione ha dato un importante contributo alla scelta di molti italiani di acquistare casa.
Quello che invece – secondo gli operatori del settore – rallenta un mercato che potrebbe andare ad un ritmo ancora più veloce sono le certificazioni urbanistiche-catastali che rallentano il processo di vendita a causa dei lunghi tempi di attesa per reperire i documenti urbanistici.
Anche la situazione pandemica ha rallentato in molti casi il processo di vendita, i lunghi tempi di attesa per le delibere dei mutui e l’incertezza nel mondo del lavoro.
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